Sunday, August 08, 2010

Non e' bello essere "uno contro tutti".  Il titolo di questo blog non vuole essere un atto di vanita', ma di rassegnazione.  Viene semplicemente fuori dall'esperienza di una persona che ha sempre finito per trovarsi in disaccordo - e peggio - con tutti, e che ha nel suo passato piu' amicizie perdute che mantenute.

E stamattina si e' ricominciato.  La prima cosa che ho trovato, appena svegliato, nelle e-mail ricevute, e' stato un messaggio Facebook da una persona che stimo molto, con un invito a firmare una petizione online contro una direttiva europea sulla vivisezione.  Sembra una bella causa, no?  Una causa semplice, ovvia, in cui e' facile, anzi inevitabile, decidere dove sta il male.  Eccetto che la mia esperienza dice altrimenti.

La mia esperienza, per prima cosa, e' che non esiste separazione tra il movimento animalista e il terrorismo animalista, una piaga ben nota in Gran Bretagna.  Quando non si difendono in pubblico, gli animalisti non provano nemmeno a dissimulare.  Parlano dei livelli overground e underground, legale e clandestino, del movimento, e di come tutti si conoscono tra loro e sanno cosa ciascun gruppo sta facendo.  Ovviamente negano i delitti commessi in loro nome.  Si tratta sempre di qualche scalmanato, o di provocatori prezzolati.  Questo lo sappiamo tutti: i movimenti nazionalisti, comunisti, fascisti, islamisti, razzisti, che acclamano la violenza e si riempiono la bocca di minacce, non sono mai colpevoli dei delitti commessi in loro nome.  E' sempre the man, lo Stato Imperialista delle Multinazionali, la congiura demoplutogiudaica, la polizia, i servizi segreti deviati.  Noialtri che parliamo sempre e soltanto di lotta e di odio - noi non abbiamo mai toccato un capello a nessuno.

E sapendo che questo movimento ha una forte componente illegale, terroristica e violenta, io so anche che dei materiali e delle affermazioni da loro prodotti non ci si deve fidare.  Chi compie violenza contro persone e oggetti fisici di certo non si perita di non violentare la verita'; dopo tutto, costa meno.  E la petizione per cui la mia amica si era infiammata mi pareva avere tutte le caratteristiche della propaganda animalista.  Io non amo la crudelta' contro gli animali: la considero alla stregua della vigliaccheria e del tradimento.  Si trattta di un abuso del piu' debole da parte del piu' forte, che, se non giustificato, non e' altro che un atto di codardia.  Ma non posso neanche pretendere che gli animali siano pari agli esseri umani.  Le loro forme di vita non permettono di pensarlo.  Nessuna specie animale tratta altre specie come sue pari, e questo e' senza contare il gran numero di specie che pratica il cannibalismo.

Gli animali, noi li mangiamo, come molti altri animali fanno con i loro dissimili.  E per quanto il vegetarianesimo possa espandersi e crescere, niente potra' mai negare il fatto che si tratta di uno sviluppo secondario.  Primariamente, fondamentalmente, gli esseri umani sono onnivori, e questo include la carne.  Certo, quell'attributo primariamente umano che e' la coscienza ci invita a trattarli con il minimo di crudelta' e senza crudelta' inutile; ma chi non vuole considerare il fatto che pecore e vacche, polli ed oche, e perfino grandi numeri di animali selvaggi, sono tenuti per ucciderli e cibarsene, non vuole affrontare la realta' dei fatti.

Sic stantibus rebus, non vedo la differenza tra l'usare un animale per mangiarlo e usarlo per esperimenti che servono alla salute e alla sicurezza degli esseri umani.  La questione e' solo: il valore degli esperimenti sopravanza la loro crudelta'?  La crudelta' inutile rimane inutile; e deve sempre essere ridotta al minimo.  (In questo, io sono assai piu' rigido del Reale Istituto di Ostetrici e Ginecologi, che ha oscenamente mentito sulla capacita' di un embrione umano di 24 settimane di sentire dolore.  Ma lasciamo stare.)  Ma di fronte al fatto che milioni di animali sono macellati ogni giorno per nutrire esseri umani, avere un'obiezione di fondo alla vivisezione mi sembra puro sentimentalismo.

Del resto, io sono convinto che niente e nessuno potra' mai pacificare il movimento animalista.  Di tutti gli estremismi, questo mi sembra il piu' chiaramente inteso per non essere mai soddisfatto - e quindi per continuare ad infliggere qualunque crudelta' sembri necessaria alla loro falsa moralita' e reale desiderio di far male agli altri.  Perche' chi potrebbe, in qualunque modo, raggiungere lo scopo di parificare gli esseri umani agli altri animali?  La semplice creazione di una simile richiesta giustifica qualunque azione, qualunque strategia, in eterno.

Non credo nelle sparate animaliste.  Non credo nella loro onesta'.  Non credo nei loro buoni motivi.  E mi rifiuto di avere a che fare con una petizione che ha le loro impronte digitali dappertutto.

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Saturday, August 07, 2010

Bisogna almeno dire che Time magazine, a differenza del suo concorrente Newsweek, sa che ora del giorno e'.  La tremenda copertina con la foto di una giovane afghana mutilata dalle belve talebane dovrebbe ricordarci cosa e' che si combatte in questa guerra, e perche' non sarebbe mai giusto pensare di abbandonarla.

Ma ad ogni modo non ci sarebbe permesso abbandonarla; dovremmo solo combatterla in altri luoghi, e piu' che probabilmente a casa nostra.  Chi crede che Al Qaida e compagnia torturante si potrebbero mai soddisfare con la conquista di qualche paese mediorientale vive semplicemente nel mondo dei sogni.  Loro, la guerra a noi l'hanno gia' dichiarata; a noi non rimane che combatterla.

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